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LA TERAPIA SISTEMICA NEOADIUVANTE
SURVEY SUL RUOLO DEL CHIRURGO

7 NOVEMBRE 2024
DALLE ORE 15:30 ALLE ORE 18:30

Nel corso degli ultimi anni la terapia neoadiuvante nel carcinoma della mammella ha sempre più trovato indicazioni; se nello scorso decennio il fine ultimo di questo percorso era indirizzato a ridurre le dimensioni del tumore per renderlo operabile o operabile con un intervento conservativo rispetto ad una mastectomia, oggi, oltre a questa indicazione, il fine importante è di valutare la risposta patologica completa (pCR) dopo l’intervento chirurgico al termine della terapia sistemica che in alcuni profili biologici (triplo negativi e HER 2 positivi in particolare) si può ottenere in percentuali superiori al 50%. In particolare, in caso di non ottenimento di pCR, oggi, importanti studi randomizzati hanno dimostrato che è possibile sottoporre la paziente ad una terapia adiuvante postchirurgica, con ottimi risultati sulla disease free survival. Spesso la paziente affetta da carcinoma mammario si rivolge in prima battuta al chirurgo. Questo deve avere perfetta conoscenza dei risultati di questi studi in funzione del bioprofilo della neoplasia ed inviare la paziente alla valutazione multidisciplinare, dove il team, al completo, prenderà le decisioni più opportune caso per caso. Non programmare, quindi, in autonomia, un intervento chirurgico come primo atto terapeutico. Infine, in caso di linfonodi metastatici al momento della diagnosi, è possibile, a seconda del profilo biologico, negativizzare questi linfonodi dopo terapia neoadiuvante, risparmiando così una dissezione ascellare e le sue possibili sequele. Nel corso di questo webinar, relatori di chiara fama, per ogni specialità del team multidisciplinare, esporranno le più recenti acquisizioni sul percorso neoadiuvante e, in corso di discussione, verranno presentate le risposte di un questionario che l’Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi (ANISC) ha inviato a tutti i Centri di Senologia affiliati.

L’ASPERGILLOSI INVASIVA IN TERAPIA INTENSIVA:
DALLA DIAGNOSI AL TRATTAMENTO

26 GIUGNO 2024
DALLE ORE 17:00 ALLE ORE 19:30
6 NOVEMBRE 2024
DALLE ORE 17:00 ALLE ORE 19:00

Le infezioni da Aspergillo rappresentano una attuale sfida clinica nella realtà del paziente critico. Numerosi sono gli interrogativi che quotidianamente emergono nella gestione di questi pazienti: la corretta definizione nosologica ed epidemiologica, la migliore strategia diagnostica clinico-laboratoristica, l’appropriatezza della terapia e le eventuali strategie di prevenzione. Questo corso avanzato si propone come aggiornamento teorico, affrontando in modo trasversale i principali quesiti diagnostici e terapeutici che il clinico si trova ad affrontare nella pratica quotidiana dei pazienti con diagnosi sospetta o confermata di Aspergillosi invasiva ricoverati in terapia intensiva.

CORSI CONCLUSI

INFECTI-ON-TOP
INFEZIONI IN PRIMO PIANO

21 FEBBRAIO 2024
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 18:00

La seconda edizione del corso INFECTI-ON-TOP si pone come obiettivo quello di mantenere accesi i riflettori sulla prevenzione e la cura delle malattie infettive nonché sulle sfide gestionali nel management dei pazienti fragili. Risulta di particolare importanza il confronto tra gli specialisti in infezioni sulle sfide future che dovrà affrontare la Sanità Pubblica per il controllo delle malattie infettive, la loro prevenzione e il loro trattamento. Il confronto partirà innanzitutto dall’analisi del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 per dare poi spazio alla voce degli specialisti che metteranno in campo la propria esperienza ed i propri suggerimenti per individuare le più efficaci ed incisive strategie per il futuro. Verranno poi analizzati nello specifico alcuni dei topics più rilevanti in ambito infettivologico: la vaccinazione antiHPV, la vaccinazione antipneumococcica e l’antimicroial stewardship. L’obiettivo principale di questo corso è quello di permettere un confronto diretto tra specialisti combinando linee guida ed esperienza per un proficuo approccio alle sfide infettivologiche future.

MASTOCITOSI SISTEMICA AVANZATA
HOT TOPICS IN REAL LIFE

4 DICEMBRE 2023
DALLE ORE 13:45 ALLE ORE 17:45

La mastocitosi sistemica (MS) è una malattia clonale caratterizzata da un’abnorme proliferazione ed accumulo di mastociti in differenti organi e tessuti (cute, osso, tratto gastrointestinale, linfonodi e milza) indotta, nella maggior parte dei casi, da una mutazione somatica del gene che codifica per KIT1, il recettore dello Stem Cell Factor (SCF). Tale patologia comprende varie forme con presentazione clinica e prognosi differenti; nello specifico può essere divisa in MS indolente (ISM), smouldering (SSM) ed avanzata (AdvSM). I quadri clinici possono essere estremamente eterogenei, includendo forme asintomatiche fino a compromissioni d’organo massive. Nell’ambito delle forme avanzate, l’introduzione in commercio di terapie “target” ha significativamente migliorato l’outcome di questi pazienti, rendendo tuttavia ancor piu necessaria una expertise specialistica dalla fase diagnostica a quella terapeutica. Il corso nasce pertanto come una opportunità di confronto tra specialisti ed una faculty di esperti in ambito di MS, che affronteranno le principali tematiche per ottimizzare l’approccio diagnostico terapeutico alla patologia.

LA TERAPIA ADIUVANTE
NEL PAZIENTE CON MELANOMA

29 GIUGNO 2023
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:00

Negli ultimi decenni l’incremento di incidenza del Melanoma è stato, nella maggior parte dei Paesi occidentali, superiore a quello riscontrato per altre neoplasie. Lo sviluppo e l’affermazione di nuovi approcci terapeutici di tipo molecolare e/o immunologico sta contribuendo a produrre un ulteriore miglioramento della sopravvivenza complessiva nei pazienti affetti da melanoma. I risultati degli studi di terapia adiuvante (sia combo target che immunoterapici) hanno aperto la strada a nuove opportunità terapeutiche, con la possibilità di utilizzare i nuovi farmaci nel setting adiuvante. Centrale sarà la discussione in questo ambito, con l’esigenza di definire un patient journey ottimale, così come il tema della multidisciplinarietà, che acquista ancor più rilevanza a fronte di un’ancora limitata organizzazione, fatta eccezione per i grossi centri di riferimento. Questo webinar ECM si pone come obiettivo l’inquadramento diagnostico-terapeutico del melanoma dalla diagnosi alla terapia adiuvante, non soltanto basandosi sull’approfondimento di dati provenienti da studi clinici pubblicati, ma anche mediante la discussione aperta di problematiche reali, quali gestione degli eventi avversi e trattamento di popolazioni speciali, fornendo ai partecipanti l’opportunità di ricevere informazioni aggiornate che possano migliorare la qualità di cura e di vita dei pazienti e di confrontarsi con aspetti di Real Life. Tutto ciò darà ai partecipanti l’opportunità di un’esperienza educazionale stimolante che sia di risposta a quesiti propri della pratica clinica quotidiana.

GESTIONE REAL LIFE
DELLE NUOVE TERAPIE NELLE PAZIENTI
CON CARCINOMA DELLA MAMMELLA
METASTATICO TRIPLO-NEGATIVO

3 MAGGIO 2023
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 18:00

Il carcinoma mammario triplo-negativo è un sottotipo molecolare che colpisce una significativa parte delle donne operate al seno (circa 15-20% dei casi) e si caratterizza per una maggiore aggressività e peggior prognosi. Nelle ultime decadi l’aspettativa di vita nelle donne con carcinoma mammario metastatico si è notevolmente allungata, grazie al sempre maggior impiego di un approccio multidisciplinare e all’introduzione di nuove terapie altamente innovative. In particolare nell’ambito del carcinoma mammario metastatico triplo negativo, i nuovi farmaci antibody-drug conjugates (ADC) stanno cambiando l’algoritmo terapeutico in questo setting di pazienti, mettendo a disposizione del clinico una nuova classe di farmaci con elevata efficacia e tollerabilità. Il webinar nasce con l’obiettivo di fornire uno spazio di confronto e di discussione tra esperti su quelle che sono ancora le open questions sulla pratica clinica e sui possibili algoritmi terapeutici per le pazienti con carcinoma mammario triplo-negativo.

C M V
DALLE EVIDENZE ALLA REAL LIFE

13 APRILE 2023
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 18:00

Le complicanze infettive sono una delle principali cause di morbidità e mortalità nel paziente ematologico immunocompromesso o trapiantato di midollo osseo, che può incorrere in infezioni batteriche, virali o fungine in corso di degenza ospedaliera o durante il proprio percorso di cura. Un capitolo importante è quello dell’infezione da Citomegalovirus (CMV), una infezione che ha un impatto significativo sulla sopravvivenza e che sta attraversando un vero e proprio cambio di paradigma. L’infezione da CMV costituisce una delle più temibili complicanze per i pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali, essendo riportata la presenza di una riattivazione dell’infezione da CMV nel 70-80% dei pazienti. Fino a pochi anni fa, la strategia terapeutica di più largo impiego era la cosiddetta “preemptive therapy” ovvero l’inizio di una terapia antivirale sulla base della riattivazione virale evidenziata dalla presenza di DNA virale circolante. Tale approccio si basa al momento sull’impiego di farmaci che, sebbene dotati di una buona efficacia, sono gravati da un profilo di tossicità importante che ne limita l’impiego e che comunque richiede uno stretto monitoraggio dei pazienti in trattamento. La disponibilità di un farmaco efficace nella profilassi e caratterizzato da un buon profilo di tollerabilità, ha costituito senza dubbio un approccio che ha cambiato il management del trapianto stesso. Gli studi registrativi e poi quelli di real-life hanno dimostrato l’efficacia della profilassi; tuttavia alcune aree rimangono ancora scoperte, quali la durata della profilassi, la valutazione del monitoraggio virologico e immunologico, le resistenze, le combinazioni. Questo Progetto Formativo ECM, ha lo scopo di trasferire, attraverso l’analisi della letteratura e la real life, gli hot topics fondamentali nella gestione del CMV nell’era della profilassi.

GLI INCONTRI DEL GE.CO.
LA GESTIONE MODERNA DEL
PAZIENTE HIV POSITIVO:
IL RUOLO DEGLI NNRTI

4 OTTOBRE 2022
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:30

L'elevato tasso di successo virologico della HAART (Highly Active Antiretroviral Therapy) lascia ancora aperte molte questioni sulla tollerabilità e tossicità a lungo termine. Negli ultimi anni, nello specifico, si è assistito ad una crescente attenzione relativamente alla gestione moderna del paziente HIV positivo e al ruolo degli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI). Lo scopo dell'incontro è quello di un confronto sugli aspetti squisitamente clinici di management di tali tipi di paziente nella pratica quotidiana, con particolare riguardo ai test diagnostici, alla valutazione dei fattori patogenetici, inclusi quelli farmacologici, e alle possibilità di gestione terapeutica.

CALL TO ACTION PER
L’ELIMINAZIONE DEI TUMORI HPV-CORRELATI:
RACCOMANDAZIONI E STRATEGIE DA
IMPLEMENTARE A LIVELLO NAZIONALE

20 SETTEMBRE 2022
DALLE ORE 14:30 ALLE ORE 18:30

Il Papilloma Virus umano (HPV) è ritenuto l’agente eziologico di circa il 97% dei tumori della cervice uterina (alcuni adenocarcinomi – circa il 3% - non sono HPV-correlati) ma anche del 4,5% di tutti gli altri tumori nelle donne e negli uomini. A livello globale, circa 570.000 casi all’anno di tumore della cervice uterina nelle donne e 60.000 casi di tumore HPV correlati negli uomini sono attribuibili ad infezioni da HPV, rispettivamente l'8,6% e lo 0,8% di tutti i tumori nel mondo. Già a partire dal 1995, l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha inserito l’HPV tra gli agenti cancerogeni per l’uomo, potendo determinare tumori a livello di più distretti: principalmente a livello della cervice uterina ma anche pene, vulva, vagina, ano e distretto testa-collo (in modo particolare orofaringe). Il cancro della cervice uterina è una malattia prevenibile e anche curabile se precocemente diagnosticato e adeguatamente trattato. Tuttavia, esso rappresenta a livello mondiale il quarto tumore più frequentemente diagnosticato e la quarta causa di morte per cancro nelle donne, contribuendo, nel 2020, al burden mondiale dei tumori con oltre 600.000 nuovi casi e 342.000 decessi. In Italia, nel 2020, il carcinoma della cervice uterina ha rappresentato il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età (2.400 nuovi casi stimati nel 2020, pari all’1,3% di tutti i tumori incidenti nelle donne). Il tasso medio di incidenza annuale è del 7,4 per 100.000 abitanti a livello nazionale. L’eliminazione del tumore della cervice uterina è oggi un obiettivo di sanità pubblica mondiale lanciato dall’OMS nel 2018 e un impegno dell’Unione Europea (UE) che lo ha incluso nel Europe’sBeating Cancer Plan. Questo obiettivo, secondo la strategia proposta dall’OMS, è raggiungibile entro il 2030 con coperture vaccinali del 90% negli adolescenti, con il 70% di adesione allo screening cervicale utilizzando i test di ultima generazione e con la garanzia di un accesso tempestivo a diagnosi e cura per il 90% delle donne con tumore della cervice uterina. Le tre strategie a disposizione per combattere il tumore cervicale sono quindi: vaccinazione, screening e trattamento precoce delle lesioni. Esistono già esempi di strategie di successo per l’eliminazione del cancro cervicale a livello globale come quello australiano che si basano, appunto, sulla implementazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria e che hanno contribuito a determinare, nel 2020, un’incidenza annuale del cancro cervicale pari a 6,3 casi per 100.000 donne australiane. A febbraio 2021 la Commissione Europea ha pubblicato lo Europe’sBeating Cancer Plan con lo scopo di promuovere una lotta comune contro il cancro in tutti gli stati membri dell’UE. Una delle iniziative faro proposte riguarda proprio l’eliminazione dei tumori HPV-correlati. Anche in Italia, la prevenzione del cancro cervicale ha previsto l’implementazione della vaccinazione e dello screening tuttavia, dai più recenti dati relativi alle coperture vaccinali e agli screening, risultano ancora importanti criticità, fra le quali le disuguaglianze tra le diverse realtà regionali, da superare al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dall’OMS per l’eliminazione del cancro cervicale ed il controllo degli altri tumori HPV-correlati. Alla luce delle evidenze oggi disponibili e delle indicazioni globali ed europee, sono necessarie azioni urgenti per implementare e sostenere l'attuazione di interventi basati sull'evidenza (vaccinazione anti-HPV, screening del cancro cervicale, gestione della malattia precocemente diagnosticata) al fine di eliminare il cancro cervicale come problema di salute pubblica ma anche al fine di avviare un piano di azione per il controllo delle altre forme tumorali associate all’infezione da HPV.

ASTRA
Approcci StruTturati Innovativi
nella gestione delle
Resistenze Antibiotiche

13 SETTEMBRE 2022
DALLE ORE 09:00 ALLE ORE 17:00

Negli ultimi anni, la problematica inerente le infezioni da patogeni multiresistenti (MDROs Multi Drug Resistant Organisms) sta assumendo un ruolo sempre più rilevante a livello globale. Solo un approccio strutturato e articolato su più punti costituisce la base di un corretto trattamento, in considerazione anche delle ridotte risorse farmacologiche in nostro possesso, almeno fino ad ora: diagnosi tempestiva (“fast microbiology”), terapia empirica ragionata, terapia mirata (“personalized medicine”) inserita nel più breve tempo possibile, durata delle terapie antibiotiche sempre più brevi (“shorter is better”). Attualmente l’armamentario terapeutico per trattare infezioni complesse da patogeni MDR (Enterobacterales e Pseudomonas aeruginosa in primis), con l’inserimento dei nuovi BLIC (β-lactam/β-lactamase inhibitor combinations) e siderofori si sono notevolmente ampliate ma ancora non sono sufficienti a coprire tutte le resistenze che si presentano nella pratica clinica. Aperto è ancora il dibattito se sia preferibile utilizzare questi farmaci in mono o in “combo-therapy”; la “combo-therapy” attualmente è stata notevolmente ridimensionata e il suo utilizzo è rivolto esclusivamente a particolari setting sindromici. Mandatorio, tuttavia, e per il clinico conoscere in maniera dettagliata il meccanismo di azione della molecola utilizzata, lo specifico suo target, i possibili suoi punti deboli e come superarli ottimizzando al massimo il suo PK/PD eventualmente anche in associazione con il partner ritenuto più ideale. Tale progetto educazionale e rivolto a specialisti multidisciplinari di area critica, coinvolti nella gestione di pazienti settici affetti da infezioni gravi da patogeni MDR; imprescindibile oggi e lo scambio continuo e reciproco di informazioni tra infettivologo, intensivista, microbiologo clinico e farmacologo clinico. Il format offrirà ai partecipanti la possibilità di implementare la propria competenza professionale in tema d’infezioni, definendo percorsi diagnostico-terapeutici condivisi, possibilmente adattati ad ogni singola realtà, attraverso il confronto con un team di esperti in tema di antibiotico-terapia.

NOVITÀ PER LA PREVENZIONE
DELLE RECIDIVE DELL’INFEZIONE
DA CLOSTRIDIOIDES DIFFICILE: 2022 UPDATE

14 GIUGNO 2022
DALLE ORE 14:30 ALLE ORE 18:00

Il Clostridioides difficile (CD) è il principiale agente patogeno responsabile di diarrea batterica associata all’assistenza sanitaria e di epidemie ospedaliere diffuse in tutto il mondo con tassi mortalità̀ variabili che possono arrivare anche al 30% per le forme gravi. Un problema chiave ed emergente per la gestione dei casi di infezione da CD (CDI) è rappresentato dalla recidiva di CDI (rCDI), definita come la ricomparsa di sintomi entro otto settimane dall’inizio di un episodio precedente e dopo l’avvenuta risoluzione degli stessi. I tassi di incidenza di rCDI, sebbene impattati dall’estrema variabilità̀ dei sistemi di sorveglianza utilizzati e dalle diverse realtà̀ epidemiologiche esaminate, variano dal 10 al 25% dei casi in chi ha presentato un primo episodio, con una probabilità̀ dal 30 fino al 65% di recidive successive, che aumenta progressivamente all’aumentare degli episodi precedenti e con l’età con tassi di recidive superiori al 50% sopra ai 65 anni. In questo scenario mutevole e in rapida evoluzione, le recidive rimangono la sfida principale nella gestione clinica dei pazienti con CDI. In questo contesto, Bezlotoxumab (BEZ) un anticorpo monoclonale completamente umanizzato diretto contro la tossina B, si inserisce come un promettente strumento a nostra disposizione complementare alla terapia antibiotica. Anche se i dati convincenti degli studi registrativi MODIFY I e II ne hanno permesso l’approvazione di AIFA a giugno 2018, esistono ancora dati limitati per quanto riguarda l’efficacia e la sicurezza di BEZ al di fuori degli studi clinici, in particolare nei pazienti con più fattori di rischio di recidiva. È importante evidenziare come anche le recenti linee guida europee (ESCMID) e americane (IDSA) pubblicate negli ultimi mesi del 2021 suggeriscano l’indicazione a utilizzare il BEZ anche per i pazienti con un episodio primario di CDI e altri fattori di rischio per la rCDI (età ≥65 anni, ospite immunocompromesso e CDI grave alla presentazione). Lo scopo di questa FAD è quello di aggiornare l’evidenza derivante da nuovi studi clinici sulle strategie terapeutiche esistenti per la prevenzione delle rCDI e mettere a confronto le più significative esperienze italiane esistenti nella gestione di questa complicanza infettiva.

CMV: DALLE EVIDENZE ALLA REAL LIFE

5 APRILE 2022
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 18:00

Le complicanze infettive sono una delle principali cause di morbidità e FACULTY mortalità nel paziente ematologico immunocompromesso o trapiantato di midollo osseo, che può incorrere in infezioni batteriche, virali o fungine in corso di degenza ospedaliera o durante il proprio percorso di cura. Un capitolo importante è quello dell’infezione da Citomegalovirus (CMV), una infezione che ha un impatto significativo sulla sopravvivenza e che sta attraversando un vero e proprio cambio di paradigma. L’infezione da CMV costituisce una delle più temibili complicanze per i pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali, essendo riportata la presenza di una riattivazione dell’infezione da CMV nel 70-80% dei pazienti. Fino a pochi anni fa, la strategia terapeutica di più largo impiego era la cosiddetta “preemptive therapy” ovvero l’inizio di una terapia antivirale sulla base della riattivazione virale evidenziata dalla presenza di DNA virale circolante. Tale approccio si basa al momento sull’impiego di farmaci che, sebbene dotati di una buona efficacia, sono gravati da un profilo di tossicità importante che ne limita l’impiego e che comunque richiede uno stretto monitoraggio dei pazienti in trattamento. La disponibilità di un farmaco efficace nella profilassi e caratterizzato da un buon profilo di tollerabilità, ha costituito senza dubbio un approccio che ha cambiato il management del trapianto stesso. Gli studi registrativi e poi quelli di real-life hanno dimostrato l’efficacia della profilassi; tuttavia alcune aree rimangono ancora scoperte, quali la durata della profilassi, la valutazione del monitoraggio virologico e immunologico, le resistenze , le combinazioni. Questo Progetto Formativo ECM, ha lo scopo di trasferire, attraverso l’analisi della letteratura e la real life, gli hot topics fondamentali nella gestione del CMV nell’era della profilassi.

LE INFEZIONI FUNGINE IN ICU

11 NOVEMBRE 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:45

Nell’ultimo decennio il problema delle infezioni fungine invasive (IFI) è diventato particolarmente pressante, dal punto di vista clinico, nell’ambito della terapia intensiva (ICU). La difficoltà nel trattamento delle IFI ha determinato un aumento di morbilità e di mortalità, prolungate ospedalizzazioni e aumento dei costi assistenziali. E’ stato dimostrato come una diagnosi ed un trattamento precoci abbiano un impatto positivo sulla riduzione della morbilità e della mortalità. La diagnosi precoce è garantita solo da un efficace approccio multidisciplinare che veda la collaborazione tra gli specialisti Infettivologi, Rianimatori, Microbiologi e tutte le altre figure professionali esperte nella gestione delle complicanze infettive dell’ospite immunocompromesso. Altrettanto importante è il ruolo del Farmacologo e del Farmacista Ospedaliero sia per l’ottimizzazione delle scelte terapeutiche che per le modalità di somministrazione delle terapie. Il Progetto è rivolto a specialisti in Area Critica, coinvolti nella gestione di quadri sindromici sempre più complessi che richiedono il quotidiano confronto con esperti in Malattie Infettive e in Farmacologia Clinica. Il format offrirà ai partecipanti la possibilità di implementare la propria competenza professionale in tema d’infezioni fungine, definendo percorsi diagnostico-terapeutici condivisi attraverso il confronto con un team di esperti.

UPDATE NEL TRATTAMENTO DEL DM1

20 OTTOBRE 2021
DALLE ORE 16:00 ALLE ORE 18:30

L’obiettivo generale del corso è aggiornare sull’evoluzione terapeutica per la cura delle persone affette da diabete mellito di tipo 1. Focalizzando l’attenzione sull’età della transizione, momento delicato di passaggio per il paziente con DM1, dal Centro Pediatrico al Centro per l’adulto, si coglie l’occasione per rivedere e riaffrontare le tematiche più importanti per la cura del diabete. È questo il momento in cui, oltre ad affrontare le difficoltà e bisogni del giovane adulto con diabete di tipo 1, si sfruttano nuove modalità e strumenti per interventi educativi e motivazionali sulla conoscenza e gestione della terapia insulinica, autocontrollo, ipoglicemia, alimentazione e tecnologia.

LE INFEZIONI FUNGINE IN ICU

13 OTTOBRE 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:45

Nell’ultimo decennio il problema delle infezioni fungine invasive (IFI) è diventato particolarmente pressante, dal punto di vista clinico, nell’ambito della terapia intensiva (ICU). La difficoltà nel trattamento delle IFI ha determinato un aumento di morbilità e di mortalità, prolungate ospedalizzazioni e aumento dei costi assistenziali. E’ stato dimostrato come una diagnosi ed un trattamento precoci abbiano un impatto positivo sulla riduzione della morbilità e della mortalità. La diagnosi precoce è garantita solo da un efficace approccio multidisciplinare che veda la collaborazione tra gli specialisti Infettivologi, Rianimatori, Microbiologi e tutte le altre figure professionali esperte nella gestione delle complicanze infettive dell’ospite immunocompromesso. Altrettanto importante è il ruolo del Farmacologo e del Farmacista Ospedaliero sia per l’ottimizzazione delle scelte terapeutiche che per le modalità di somministrazione delle terapie. Il Progetto è rivolto a specialisti in Area Critica, coinvolti nella gestione di quadri sindromici sempre più complessi che richiedono il quotidiano confronto con esperti in Malattie Infettive e in Farmacologia Clinica. Il format offrirà ai partecipanti la possibilità di implementare la propria competenza professionale in tema d’infezioni fungine, definendo percorsi diagnostico-terapeutici condivisi attraverso il confronto con un team di esperti.

LE INFEZIONI FUNGINE IN ICU

06 OTTOBRE 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:45

Nell’ultimo decennio il problema delle infezioni fungine invasive (IFI) è diventato particolarmente pressante, dal punto di vista clinico, nell’ambito della terapia intensiva (ICU). La difficoltà nel trattamento delle IFI ha determinato un aumento di morbilità e di mortalità, prolungate ospedalizzazioni e aumento dei costi assistenziali. E’ stato dimostrato come una diagnosi ed un trattamento precoci abbiano un impatto positivo sulla riduzione della morbilità e della mortalità. La diagnosi precoce è garantita solo da un efficace approccio multidisciplinare che veda la collaborazione tra gli specialisti Infettivologi, Rianimatori, Microbiologi e tutte le altre figure professionali esperte nella gestione delle complicanze infettive dell’ospite immunocompromesso. Altrettanto importante è il ruolo del Farmacologo e del Farmacista Ospedaliero sia per l’ottimizzazione delle scelte terapeutiche che per le modalità di somministrazione delle terapie. Il Progetto è rivolto a specialisti in Area Critica, coinvolti nella gestione di quadri sindromici sempre più complessi che richiedono il quotidiano confronto con esperti in Malattie Infettive e in Farmacologia Clinica. Il format offrirà ai partecipanti la possibilità di implementare la propria competenza professionale in tema d’infezioni fungine, definendo percorsi diagnostico-terapeutici condivisi attraverso il confronto con un team di esperti.

INFEZIONI GRAVI IN PAZIENTI FRAGILI
Nuovi patogeni e nuovi approcci terapeutici

15 GIUGNO 2021
DALLE ORE 14:30 ALLE ORE 17:30

I pazienti fragili sempre più sono colpiti da infezioni difficili, specialmente in ambiente ospedaliero. I malati ematologici sono di nuovo affetti da infezioni da gram negativi resistenti agli antibiotici, fino a circa 20 anni orsono i patogeni principali erano i gram positivi, ora la situazione si è ribaltata a favore dei gram negativi. In terapia intensiva le polmoniti nosocomiali ed associate al ventilatore sono sempre più frequenti e nuovi studi hanno dimostrato l’efficacia di nuove associazioni di antibiotici. I nuovi antibiotici beta-lattamici hanno permesso di risolvere con successo il problema dei gram negativi MDR, la loro conoscenza è necessaria in ambiente critico. Infine, il C. difficile provoca infezioni nosocomiali sempre più frequenti ed insidiose, nuovi approcci terapeutici come gli anticorpi monoclonali, oggi di assoluta novità, aprono nuovi scenari nella terapia delle malattie infettive.

INFEZIONI DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE:
NOVITÀ PER LA PREVENZIONE DELLE RECIDIVE

15 GIUGNO 2021
DALLE ORE 14:30 ALLE ORE 18:00

Il Clostridioides difficile (CD) è il principiale agente patogeno responsabile di diarrea batterica associata all’assistenza sanitaria e di epidemie ospedaliere diffuse in tutto il mondo con tassi mortalità̀ variabili che possono arrivare anche al 30% per le forme gravi. Un problema chiave ed emergente per la gestione dei casi di infezione da CD (CDI) è rappresentato dalla recidiva di CDI (rCDI), definita come la ricomparsa di sintomi entro 8 settimane dall’inizio di un episodio precedente e dopo l’avvenuta risoluzione degli stessi. I tassi di incidenza di rCDI, sebbene impattati dall’estrema variabilità̀ dei sistemi di sorveglianza utilizzati e dalle diverse realtà̀ epidemiologiche esaminate, variano dal 10 al 25% dei casi in chi ha presentato un primo episodio, con una probabilità̀ dal 30 fino al 65% di recidive successive, che aumenta progressivamente all’aumentare degli episodi precedenti e con l’età con tassi di recidive superiori al 50% sopra ai 65 anni. In questo scenario in continua crescita, la prevenzione delle rCDI rappresenta una questione di grande preoccupazione che richiede un intervento urgente. Lo scopo di questa FAD è quello di descrivere le strategie terapeutiche esistenti per la prevenzione delle rCDI e mettere a confronto le diverse e più significative esperienze italiane esistenti nella gestione di questa complicanza infettiva.

LABIRINTO DI INGANNI:
PERCORSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI - PALERMO

4 GIUGNO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:15

Le infezioni da germi MDR sono sempre più frequenti. La corretta gestione segue alcuni step fondamentali: diagnosi corretta e tempestiva attraverso l’utilizzo di nuove tecniche microbiologiche, antibioticoterapia mirata ed applicazione di un programma di antimicrobial stewardship. I percorsi diagnostico terapeutici sono complessi ed i ritardi diagnostici non sono infrequenti con conseguenti errori nella impostazione di un corretto piano di trattamento. Tutto ciò comporta costi umani, sociali ed economici decisamente rilevanti. Le linee guida della Surviving Sepsis Campaign del 2017 individuano nella rianimazione con fluidi, nella somministrazione di antibiotici, di vasopressori e nel controllo della fonte infettiva, i cardini del trattamento. In caso di sospetta sepsi e di shock settico è necessario agire immediatamente e tempestivamente dalla prima e terza ora dalla diagnosi di sepsi. L’approccio multidisciplinare al paziente critico è alla base di una gestione completa e mirata di patologie in cui criticità ed instabilità sono problematiche da risolvere in maniera tempestiva. Il Format del convegno prevede un confronto tra Rianimatori, Infettivologi, Microbiologi e Farmacisti ed il Dr Bruno Viaggi, Medico Intensivista presso la A.O.U. Careggi di Firenze, nonché uno dei massimi esperti italiani di sepsi ed infezioni.

PROGETTO FAD CLOSTIDRIUM,
BATTERI MDR E CMV IN EMATOLOGIA:
ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI DISCUTERE
CORSO 3 CMV

28 MAGGIO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 15:50

PROGETTO FAD CLOSTIDRIUM,
BATTERI MDR E CMV IN EMATOLOGIA:
ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI DISCUTERE
CORSO 2 BATTERI MDR

21 MAGGIO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 15:50

PROGETTO FAD CLOSTIDRIUM,
BATTERI MDR E CMV IN EMATOLOGIA:
ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI DISCUTERE
CORSO 1 CLOSTRIDIUM

14 MAGGIO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 15:50

LABIRINTO DI INGANNI:
PERCORSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI

07 MAGGIO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:15

Le infezioni da germi MDR sono sempre più frequenti. La corretta gestione segue alcuni step fondamentali: diagnosi corretta e tempestiva attraverso l’utilizzo di nuove tecniche microbiologiche, antibioticoterapia mirata ed applicazione di un programma di antimicrobial stewardship. I percorsi diagnostico terapeutici sono complessi ed i ritardi diagnostici non sono infrequenti con conseguenti errori nella impostazione di un corretto piano di trattamento. Tutto ciò comporta costi umani, sociali ed economici decisamente rilevanti. Le linee guida della Surviving Sepsis Campaign del 2017 individuano nella rianimazione con fluidi, nella somministrazione di antibiotici, di vasopressori e nel controllo della fonte infettiva, i cardini del trattamento. In caso di sospetta sepsi e di shock settico è necessario agire immediatamente e tempestivamente dalla prima e terza ora dalla diagnosi di sepsi. L’approccio multidisciplinare al paziente critico è alla base di una gestione completa e mirata di patologie in cui criticità ed instabilità sono problematiche da risolvere in maniera tempestiva. Il Format del convegno prevede un confronto tra Rianimatori, Infettivologi, Microbiologi e Farmacisti ed il Dr Bruno Viaggi, Medico Intensivista presso la A.O.U. Careggi di Firenze, nonché uno dei massimi esperti italiani di sepsi ed infezioni.

MEET THE EXPERT:
INFEZIONI DA GERMI MULTIRESISTENTI
L’IMPORTANZA DI UN CORRETTO PROGRAMMA
DI ANTIMICROBIAL STEWARDSHIP

21 APRILE 2021
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:15

La gestione delle infezioni da germi MDR (MultiDrug-Resistant) è sempre più difficile. Le infezioni da germi MDR saranno sempre più frequenti nei prossimi anni. La corretta gestione di queste infezioni passa attraverso alcuni passaggi fondamentali: la diagnosi corretta e tempestiva utilizzando nuove tecniche microbiologiche, la terapia mirata basata anche sulla lettura corretta dell’antibiogramma, l’antimicrobial stewardship. Quest’ultima è un programma atto all’appropriatezza della terapia antibiotica che si basa sull’uso dei bio-marcatori e sulla de-escalation terapeutica una volta stabilita la terapia mirata.

LABIRINTO DI INGANNI:
PERCORSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI - RAVENNA

07 APRILE 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:15

Le infezioni da germi MDR sono sempre più frequenti. La corretta gestione segue alcuni step fondamentali: diagnosi corretta e tempestiva attraverso l’utilizzo di nuove tecniche microbiologiche, antibioticoterapia mirata ed applicazione di un programma di antimicrobial stewardship. I percorsi diagnostico terapeutici sono complessi ed i ritardi diagnostici non sono infrequenti con conseguenti errori nella impostazione di un corretto piano di trattamento. Tutto ciò comporta costi umani, sociali ed economici decisamente rilevanti. Le linee guida della Surviving Sepsis Campaign del 2017 individuano nella rianimazione con fluidi, nella somministrazione di antibiotici, di vasopressori e nel controllo della fonte infettiva, i cardini del trattamento. In caso di sospetta sepsi e di shock settico è necessario agire immediatamente e tempestivamente dalla prima e terza ora dalla diagnosi di sepsi. L’approccio multidisciplinare al paziente critico è alla base di una gestione completa e mirata di patologie in cui criticità ed instabilità sono problematiche da risolvere in maniera tempestiva. Il Format del convegno prevede un confronto tra Rianimatori, Infettivologi, Microbiologi e Farmacisti ed il Dr Bruno Viaggi, Medico Intensivista presso la A.O.U. Careggi di Firenze, nonché uno dei massimi esperti italiani di sepsi ed infezioni.

MEET THE EXPERT:
PREVENZIONE E TERAPIA DELL’INFEZIONE DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE

26 MARZO 2021
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:15

Gram-positivo, presente fisiologicamente nella flora batterica responsabile della produzione nell’intestino di una tossina necrotizzante. Alcuni ceppi possono causare colite moltiplicandosi in grandi quantità quando la flora batterica intestinale si modifica a loro favore in seguito a terapia antibiotica orale protratta nel tempo. Per trattare le infezioni da Clostridim difficile possono essere utilizzati diversi antibiotici. Questo corso si propone di fare il punto sulle indicazioni terapeutiche più avanzate per la prevenzione e il trattamento di questa patologia.

MEET THE EXPERT:
INFEZIONI IN EVOLUZIONE

10 MARZO 2021
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:15

Le infezioni da germi multiresistenti stanno diventando un pericolo sempre maggiore per la nostra salute: sono nella gran parte dei casi la conseguenza di un uso non corretto degli antibiotici ed ormai rappresentano in tutto il mondo una causa sempre più frequente di morte e di aumento dei costi di gestione.
L’esperienza del passato ci ha insegnato come non è l’avvento di nuove più potenti opzioni antibiotiche a dominare le infezioni nei pazienti più immunodepressi e/o fragili. Occorre piuttosto un uso più consapevole di questi farmaci sia vecchi che di nuova introduzione secondo strategie di approccio clinico-terapeutico più aderente alle conoscenze epidemiologiche della istituzione in cui si opera, alle caratteristiche dei singoli pazienti con infezione ed alle pronte indicazioni del laboratorio di Microbiologia Clinica e, nei casi più virtuosi e fortunati, del Servizio di Farmacologia Clinica. In questo ideale contesto quindi il consulente infettivologo oggi dovrebbe trovarsi al centro di un collegio di esperti che in modo coordinato e multidisciplinare collaborano attivamente nella gestione delle infezioni gravi, a maggior ragione se causate da MDR.
Gli algoritmi di approccio terapeutico e gestionali, ispirati alle linee guida internazionali, vanno in questa maniera contestualizzati in ogni diversa realtà di assistenza medica. Il volto delle infezioni infatti evolve nel tempo al cambiare delle popolazioni a rischio infettivo come conseguenza di nuove terapie oncologiche, immunologiche, persino di terapia rianimatoria. Si riconosce l’emergenza di nuovi patogeni opportunisti e si palesano nuove sindromi infettive.
Come apparente ovvia conseguenza gli eventi di aggiornamento devono allora diventare sempre più occasione di scambio di esperienze cliniche ed autentici laboratori per costruire, se possibile, nuovi algoritmi di approccio clinico terapeutico per le nuove esigenze di controllo infettivologico in reparti ad alto rischio quali le rianimazioni o in centri di oncoematologia. Sulla base di queste premesse il corso si propone di esaminare i cambiamenti avvenuti nella gestione delle infezioni in area critica con particolare attenzione alla terapia intensiva attraverso il confronto diretto con un infettivologo esperto nella gestione delle infezioni in questo setting di pazienti.

FARMACOLOGIA CLINICA DEGLI ANTIBIOTICI NEL PAZIENTE EMATOLOGICO

22 FEBBRAIO 2021
DALLE 15:00 ALLE 17:00

Le infezioni batteriche nel paziente con neutropenia febbrile sono spesso causate da patogeni Gram negativi multiresistenti (MDR) e possono essere gravate da un elevato rischio di mortalità. L’appropriatezza della terapia antibiotica deve fondarsi non soltanto su una scelta adeguata in termini di spettro d’azione, ma anche sulla scelta della giusta posologia in termini di dose, modalità e frequenza di somministrazione. Questa FAD si propone di approfondire le conoscenze sulle caratteristiche farmacocinetiche/farmacodinamiche (PK/PD) degli antibiotici e sulle situazioni fisiopatologiche tipiche della malattia ematologica che possono essere causa di rilevanti modifiche del loro comportamento farmacocinetico. Verranno delineate le modalità farmacologico cliniche utili ad ottimizzare la gestione della terapia antibiotica nel paziente neutropenico febbrile.
Ciò costituisce un presupposto fondamentale per massimizzare l’efficacia degli antibiotici ed al contempo per minimizzare la selezione di microorganismi resistenti correlata al loro utilizzo.

LABIRINTO DI INGANNI:
PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI IN TERAPIA INTENSIVA

13 FEBBRAIO 2021
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 16:15

Le infezioni da germi MDR sono sempre più frequenti. La corretta gestione segue alcuni step fondamentali: diagnosi corretta e tempestiva attraverso l’utilizzo di nuove tecniche microbiologiche, antibioticoterapia mirata ed applicazione di un programma di antimicrobial stewardship. I percorsi diagnostico terapeutici sono complessi ed i ritardi diagnostici non sono infrequenti con conseguenti errori nella impostazione di un corretto piano di trattamento. Tutto ciò comporta costi umani, sociali ed economici decisamente rilevanti. Le linee guida della Surviving Sepsis Campaign del 2017 individuano nella rianimazione con fluidi, nella somministrazione di antibiotici, di vasopressori e nel controllo della fonte infettiva, i cardini del trattamento.
In caso di sospetta sepsi e di shock settico è necessario agire immediatamente e tempestivamente dalla prima e terza ora dalla diagnosi di sepsi.
L’approccio multidisciplinare al paziente critico è alla base di una gestione completa e mirata di patologie in cui criticità ed instabilità sono problematiche da risolvere in maniera tempestiva. Il Format del convegno prevede un confronto tra Rianimatori, Infettivologi, Microbiologi e Farmacisti ed il Dr Bruno Viaggi, Medico Intensivista presso la A.O.U. Careggi di Firenze, nonché uno dei massimi esperti italiani di sepsi ed infezioni.